Conclusioni del consulente nominato dal Tribunale della Spezia in una causa promossa da un consumatore in relazione a un mutuo in franchi svizzeri, concesso da Barclays.

Dopo la recente sentenza della Cassazione che ha annullato la sentenza della Corte d’Appello di Milano, la quale non aveva tenuto conto del provvedimento dell’AGCOM che aveva rilevato un palese difetto di trasparenza delle clausole del mutuo indicizzato al franco svizzero,  commercializzato da Barclays,  il consulente nominato dal Tribunale della Spezia in una causa promossa da un consumatore, assistito dall’avv. Alessandro Pontremoli, ha concluso il proprio lavoro evidenziando quanto segue:
“.…. al mutuo è stato applicato un tasso molto più alto di quanto sarebbe stato corretto dal profilo di matematica finanziaria.
•    –  Il Cambio Euro/Franchi svizzeri viene aumentato dello 0,50% a titolo di ”margine di cambio”.
In realtà non vi sarebbe alcuna negoziazione di valuta, cioè nessuna vendita di Fr. Sv. sul mercato conto Euro e viceversa, che possa giustificate la predetta commissione a favore della banca, trattandosi esclusivamente di operazioni cartolari (cioè una semplice compilazione di una contabile).
•    –  La Banca ha ricaricato il tasso d’interesse Franchi Svizzeri del 299,40%.
Invece la maggiorazione è stata “solo” del 24,48% sul tasso convenzionale in Euro; è evidente che vi fosse un enorme interesse della banca ad erogare mutui in divisa anziché in euro.
A conclusione dell’esame delle disposizioni del contratto in tema di metodologia per la determinazione delle rate, il sottoscritto CTU ritiene che, al momento della sottoscrizione del contratto di mutuo, ai Mutuatari Consumatori non fosse possibile prevedere l’importo delle rate future“.