Il Tribunale della Spezia con sentenza 4.11.22 ha accolto la domanda avanzata da due “consumatori” che nel avevano stipulato due contratti di finanziamenti con PLUSVALORE.

Il consulente tecnico d’ufficio, dott. Massimiliano Bulla,  ha riconosciuto che i contratti di finanziamento in questione  violano la disciplina antiusura in quanto “GLI INTERESSI PATTUITI IN CONTRATTO AL MOMENTO DELLA SUA STIPULA, avvenuta il 20/12/2005, sommate le commissioni, le remunerazioni a qualsiasi titolo, le spese connesse (escluse solo imposte e tasse), e CONSIDERATI GLI INTERESSI DI MORA, RISULTANO USURARI DATO CHE COMPLESSIVAMENTE SONO SUPERIORI AL LIMITE DI LEGGE (TASSO SOGLIA)

In particolare, secondo il c.t.u., ERA STATO ESPLICITAMENTE PATTUITO UN TASSO DI MORA PARI AL 2,5% MENSILE CHE, SECONDO IL PRINCIPIO DELL’EQUIVALENZA DEL TASSO, DETERMINA UN TASSO ANNUO DEL 34,488% decisamente superiore al tasso soglia tempo per tempo vigente.  

Ritenuta pertanto la nullità delle clausole di determinazione degli interessi, il Tribunale ha condannato la finanziaria a restituire ai clienti oltre 10.000,00 euro più le spese processuali.